L’emozione è l’energia che dirige, organizza, amplifica e modula l’attività cognitiva,
e a sua volta costituisce l’esperienza e l’espressione di tale attività.

Kenneth Dodge

Occhicielo è una collana di libri per bambini incentrata sulle emozioni. Occhicielo è anche un blog – questo blog – un luogo sì virtuale, ma dedicato a un obiettivo concreto: riflettere sul funzionamento della nostra sfera emotiva, per acquisire consapevolezza sulle nostre emozioni e trasmetterla ai nostri bambini, per mettere in pratica cioè quella che va sotto il nome di educazione emotiva.

Ma prima ancora di essere una collana di libri e un blog, Occhicielo è innanzitutto un’idea, che dal 13 gennaio del 2016, con l’uscita del primo titolo Verdolina scopre il mondo è diventata un progetto nel quale noi crediamo prima di tutto come donne e come mamme, e poi come professioniste dell’editoria convinte del potere delle parole. Soprattutto quando quelle stesse parole si uniscono alle immagini per portare un messaggio pensato, ragionato e “sentito”.

Sì, perché noi sentiamo, e intensamente, che l’originalissima identità di ciascuno sia legata nel profondo, e in modi che spesso non sono chiari nemmeno a noi stessi, alla sfera emotiva e affettiva del nostro essere. Più nello specifico, a quella parte della mente umana che consente a tutti – in qualsiasi parte del globo, di ciascuna razza, da ogni cultura – di provare delle emozioni, le stesse emozioni che ci rendono esseri umani.

Le emozioni sono un linguaggio, ancora più antico della parola, il linguaggio universale che ci consente di comunicare anche solo “sentendoci” l’un l’altro, al di là di ogni barriera reale o costruita. Le emozioni sono una energia e una esperienza, sono dei processi che possono salvarci la vita o migliorarla, sono degli strumenti di cui ci ha dotato l’evoluzione stessa e che, allo stesso tempo, ci hanno consentito di evolverci, contribuendo a rendere gli esseri umani la più brillante scintilla della vita nel mondo.

Ve lo avevamo detto che crediamo nelle emozioni intensamente!

È per questo motivo che come madri e come professioniste siamo convinte che il nostro sforzo debba essere incanalato nella direzione di trasmettere ai nostri figli la maggiore consapevolezza possibile sulle emozioni che li attraversano e ci attraversano. È per questo motivo che le abbiamo scelte come il cuore e l’obiettivo del nostro Occhicielo.

Lo abbiamo fatto rendendole protagoniste dello studio e della riflessione personale, della nostra formazione, degli incontri che cerchiamo e, allargando il campo, della nostra vita.

È così che le emozioni hanno preso forma e continuano a farlo nei nostri libri e sul nostro blog: come storie, argomenti da approfondire, spunti per riflettere, esperienze da cui trarre insegnamenti per migliorarci, persone autorevoli con cui confrontarci continuamente. Prima per noi stesse e poi per i nostri bambini. Perché se aumenta la nostra consapevolezza su ciò che sentiamo e su come lo sentiamo, parallelamente cresce anche la nostra capacità di educare alle emozioni.

Da quando Occhicielo è nato, da quando abbiamo avuto la possibilità di approfondire con continuità la nostra conoscenza in merito alle emozioni, ci è diventato sempre più chiaro un fatto: e cioè che l’educazione emotiva non è un insieme di regole e indicazioni, ma piuttosto un percorso che parte da noi adulti.

Naturalmente, ci sono molti modi per compiere quello che può diventare un vero e proprio viaggio, noi abbiamo scelto di farlo sulle ali di storie immaginate e condivise con i nostri bambini, con il supporto di persone che possono guidarci, con lo studio e l’approfondimento personale. Se vi va di farlo insieme a noi, ci trovate qui, dentro la nuvola di Occhicielo.

Benvenuti!

Valeria Crisafulli

Lettrice compulsiva, ricercatrice per passione, editrice per mestiere. Dirigo la produzione editoriale della Edises nei settori della formazione professionale, delle selezioni e dei concorsi pubblici. I miei campi di ricerca sono la psico-pedagogia e le strategie didattiche.

Francesca de Robertis

“Perché sono nato?” È questa La grande domanda che si pone Wolf Erlbruch. La risposta che ho trovato per me è: per vivere e condividere emozioni. Ho scoperto che non c’è strumento migliore delle parole per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso. Forse è per questo che le ho scelte per la mia professione. Tra le parole vivo, tra le parole lavoro, tra le parole navigo. Per scoprire, per trasmettere, per raccontare e aiutare a raccontare, esperienze, saperi e storie.